I mercati hanno vissuto un’altra settimana difficile. Gli investitori hanno prima scelto di non badare ai dati sull’inflazione superiori alle attese e alle vendite al dettaglio (anch’esse inflazionistiche) salvo poi ripiegare nella giornata di venerdì. I funzionari della Fed hanno lasciato sul tavolo la possibilità di un picco del tasso sui Fed funds superiore al 5,1% se l’inflazione dovesse persistere più a lungo. Quindi non è ancora arrivato il momento di abbassare la guardia.
Grafico: andamento settori negli ultimi 7 giorni
- Nuova guerra per la ricerca alimentata dall’AI: Microsoft sfida Google.
- Aerospazio e difesa: perchè c’è ancora margine di crescita.
- Le prospettive economiche dell’Europa sono migliorate, ma i rischi permangono.
1. Nuova guerra per la ricerca alimentata dall’AI: Microsoft sfida Google.
L’AI (intelligenza artificiale) ha nuovamente attirato l’interesse degli investitori da quando OpenAI ha rilasciato il suo nuovo chatbot ChatGPT a novembre. ChatGPT può rispondere a domande, generare codice e persino scrivere saggi e poesie. Modelli simili di intelligenza artificiale generativa possono produrre immagini, video e musica sulla base di semplici istruzioni testuali. Questi modelli non sempre azzeccano le cose, ma ci danno un’idea della direzione che sta prendendo il mondo.
Microsoft (Nasdaq: MSFT) ha inizialmente sostenuto Open AI con un investimento di $ 1 miliardo e, secondo quanto riferito, prevede di investire altri $ 10 miliardi nei prossimi anni. Microsoft prevede inoltre di incorporare il modello AI nel suo nuovo motore di ricerca Bing, nel tentativo di sfidare Google.
Alphabet (Nasdaq: GOOGL) ha risposto annunciando che presto renderà disponibile un modello simile come parte della ricerca di Google. Durante una dimostrazione del chatbot “Bard” di Google, il modello ha prodotto risposte imprecise, provocando un’agitazione del mercato che ha portato il prezzo delle azioni di Alphabet a scendere del 9%. Vale la pena sottolineare che anche la demo di Bing, alimentata da ChatGPT di Microsoft, ha prodotto alcuni errori.
Tuttavia, il settore della ricerca, che Google ha dominato per due decenni, è stato sconvolto.
Grafico: quota di mercato dei motori di ricerca 2022
Alphabet è nei guai?
Quando ChatGPT è stato lanciato, la dirigenza di Alphabet è entrata in modalità panico e ha emesso un codice rosso. Questo non significa che Alphabet non avesse già qualcosa in cantiere: l’azienda ha investito e sviluppato decine di progetti di intelligenza artificiale nel corso degli anni. Ma dare agli utenti della ricerca di Google la risposta che desiderano invece di un elenco di link e annunci (cioè qualcosa che può essere monetizzato) non era nel loro interesse. Microsoft ha ora forzato la mano a Google e il settore della ricerca potrebbe presto apparire molto diverso.
La sfida che entrambe le aziende si trovano ad affrontare è quella di trovare un modo per offrire agli utenti un’esperienza di ricerca migliore e guadagnare comunque. La ricerca potenziata dall’intelligenza artificiale è anche più costosa in termini di potenza di calcolo richiesta, quindi finché le due aziende non troveranno un modello che funzioni, la transizione potrebbe essere costosa.
Considerando le rispettive quote di mercato, Microsoft ha molto da guadagnare e Alphabet molto da perdere. Google ha comunque alcuni vantaggi. ‘Googlare’ è un’abitudine per molte persone, e le abitudini sono difficili da rompere, mentre Bing è sempre stato un motore di ricerca impopolare. Il prodotto di Microsoft dovrà essere nettamente migliore per attirare gli utenti lontano da Google.
Per gli investitori, ci sono molti modi per investire nell’IA, direttamente o indirettamente. Possiamo suddividere queste opportunità in tre tipi di società:
- Fornitori di AI: aziende che forniscono soluzioni basate sull’AI ad altre aziende: Alphabet, Microsoft e IBM (NYSE: IBM) ad esempio.
- Aziende alimentate dall’AI: aziende che utilizzano l’AI come parte integrante della loro attività per migliorare la produttività e l’efficienza. Meta (Nasdaq:META), Crowdstrike (Nasdaq: CRWD) e AstraZeneca (LSE:AZN) rientrano in questa categoria.
- Fornitori di infrastrutture e apparecchiature: l’intelligenza artificiale utilizza una notevole potenza di calcolo. I fornitori di infrastrutture cloud come Microsoft, Alphabet, Amazon e IBM forniscono potenza di calcolo alla maggior parte del mercato. Le aziende di semiconduttori come Nvidia (Nasdaq: NVDA), AMD (Nasdaq: AMD) e TSM (NYSE:TSM) forniscono i chip che alimentano questi centri dati.
Grafico: iShares Robotics and AI ETF (rosso) vs S&P 500 (blu) dal lancio di ChatGPT.
Per gli investitori a breve o medio termine: sebbene il potenziale sia molto interessante, nel breve e medio termine vi è il rischio di una bolla tra i titoli legati all’AI. Un esempio: Buzzfeed (Nasdaq: BZFD) ha registrato un’impennata del 300% dopo aver annunciato che utilizzerà ChatGPT per generare alcuni contenuti. C3.AI (Nasdaq:AI) è in crescita del 125% su base annua e, sebbene la società abbia annunciato una nuova suite di strumenti di AI generativa, la mossa sembra un po’ estrema.
Per gli investitori a lungo termine: se state investendo in società legate all’AI, ci sono due fattori chiave da considerare:
- Un modello di AI impressionante avrà un certo valore. Ma il vero valore verrà dall’avere un modello di business in grado di monetizzarlo efficacemente. Non badate alle dimostrazioni impressionanti e cercate di capire come un’azienda guadagnerà con i suoi investimenti nell’AI.
- I modelli di intelligenza artificiale apprendono e fanno previsioni utilizzando i dati, quindi la qualità e la quantità di dati che vengono inseriti in un modello hanno un impatto considerevole sulla sua precisione.
Lato difesa, invece, sul proseguimento del conflitto tra Russia e Ucraina e sull’aumento delle tensioni tra Cina e USA, quest’anno verrà ulteriormente incrementato il budget pubblico per la difesa dei principali Paesi Occidentali, portando all’aumento dei margini delle società, anche se l’ostacolo all’aumento della produzione sarà rappresentato dalla persistenza dei colli di bottiglia della supply chain, visto che gli strumenti militari impiegano migliaia e migliaia di componenti diverse.
Secondo Moody’s, l’EBIT del settore crescerà di circa il 20% nel 2023, dopo aver registrato una crescita del 65% nel 2021 e del 14% ca. nel 2022.
Questi dati si basano sulle 26 società del settore dell’aviazione e della difesa più grandi, con ricavi aggregati di circa $500mld nel 2021, suddivisi circa al 50/50 tra i segmenti della difesa e commerciale.
Grafico: EBIT in crescita nel 2022 e 2023
La ripresa e il recupero delle consegne dei Boeing 737 MAX rappresentano una delle chiavi della crescita per Boeing, che dovrebbero consentirle di raggiungere un EBIT superiore ai $3mld nel 2023, rispetto a $-3,5mld milioni nel 2022 e $-2,9mld nel 2021. Le consegne totali di velivoli civili tra Airbus e Boeing (duopolio nel mercato dell’aviazione commerciale) aumenteranno a circa 1.500, ovvero del 23%, nel 2023. Sulla stessa lunghezza d’onda saranno Airbus e Raytheon Technologies, che dovrebbero registrare una crescita a doppia cifra in termini di EBIT nel 2023.
Quanto alla nicchia dei jet di lusso, secondo il rapporto della Federal Aviation Administration, i movimenti degli aerei privati di lusso negli Stati Uniti negli ultimi 12 mesi fino a luglio 2022 erano del 21% più alti rispetto ai livelli pre-pandemici (ultimi 12 mesi fino a luglio 2019). E tale mercato, unito alla produzione di velivoli charter, è previsto continuare a crescere a tassi interessanti nel 2023, sostenuto dalla graduale ripresa del mercato civile, dall’aumento dell’attività offshore di petrolio e gas in un contesto di prezzi del petrolio più elevati e da ordini della difesa più forti. I principali beneficiari di questa ondata saranno Bombardier, Dassault Aviation e Textron.
Mercato della difesa: l’invasione russa in Ucraina ha aumentato le tensioni geopolitiche a livello globale, portando ad una rivalutazione dei bilanci di investimento nella Difesa in tutta Europa e ad aspettative di una maggiore crescita della spesa per l’esercito a livello mondiale. Si prevede che i budget per la difesa aumentino dell’1% nel 2023 e oltre. Dunque la tesi di investimento di medio periodo sulle varie Lockheed Martin, Northrop Grumman e General Dynamics rimane positiva, ma gli effetti potrebbero non manifestarsi nel 2023. Il bilancio del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti (DOD) 2023 prevede $817mld (escluso il bilancio nucleare), +10% rispetto a quello approvato nell’anno precedente.
Grafico: budget per la difesa negli Stati Uniti
A spingere il settore saranno come sempre gli USA, che valgono il 46% della spesa militare mondiale e che quest’anno incrementeranno anche i contratti di manutenzione dei velivoli e degli armamenti.
Grafico: budget spesa difesa mondiale 2023
A livello geografico, molti Paesi non hanno ancora annunciato la loro spesa per la difesa per il 2023, tuttavia, il trend generale è di forte incremento di quest’ultima. La Germania ad esempio ha approvato il suo bilancio 2023 assieme ad un fondo speciale di €100mld da spendere in cinque anni per aumentare la spesa militare al 2% del PIL (dall’1,3% nel 2022). La Francia ha proposto una spesa militare per il 2023 di €44mld, l’8% in più rispetto al 2022, mentre il Regno Unito vuole aumentare la spesa al 2,5% del PIL entro il 2030.
Quali sono le principali società del settore?
Di seguito sono indicate le principali società del settore. Come evidente, le società dell’aviazione civile promettono crescita maggiore in media, ma fronte di multipli più elevati.
Analizzando i multipli delle società in rapporto al loro tasso di crescita, di seguito trovate il grafico a dispersione che evidenzia le società potenzialmente ancora sottovalutate (sotto la linea di tendenza) rispetto a quelle attualmente sopravvalutate (sopra la linea di tendenza), o per le quali il mercato si attende un ulteriore incremento delle performance operative.
Grafico: valutazioni di mercato (EV/Ebitda) in rapporto alla crescita dell’Ebitda
3. Le prospettive economiche dell’Europa sono migliorate, ma i rischi permangono.
L’economia europea è stata più forte del previsto. La scorsa settimana la Commissione europea ha alzato le previsioni di crescita per il 2023 dallo 0,3% allo 0,9%. L’economia dell’Eurozona è cresciuta dello 0,1% nel quarto trimestre, leggermente meglio del calo dello 0,1% previsto. L’inverno relativamente mite ha fatto sì che i prezzi dell’energia fossero più bassi del previsto, aiutando l’inflazione e togliendo un po’ di pressione ai consumatori. Anche gli utili societari comunicati finora per il quarto trimestre sono stati generalmente migliori del previsto e, secondo Refinitiv, dovrebbero essere aumentati dell’11,4% su base annua.
I tassi d’interesse in Europa e nel Regno Unito sono ancora inferiori al tasso sui Fed Funds degli Stati Uniti, ma stanno recuperando terreno ora che la Fed ha rallentato l’entità dei rialzi allo 0,25%.
Grafico: Tassi di interesse di Fed, BCE e BOE
Mercoledì il governatore della BCE, Christine Lagarde, ha dichiarato che la banca intende aumentare il tasso di deposito (attualmente al 2,5%) di un altro 0,5% a marzo. Lagarde ha osservato che le pressioni inflazionistiche di fondo permangono nonostante il calo dei prezzi dell’energia. Un altro funzionario della BCE ha dichiarato che il tasso potrebbe salire al 3,5%, e probabilmente vi rimarrà per qualche tempo. La BCE accelererà inoltre il suo programma di riduzione del bilancio, che eliminerà la liquidità dal sistema finanziario e potrebbe portare a un aumento delle emissioni obbligazionarie, ovvero a una maggiore vendita di titoli, esercitando una pressione al rialzo sui tassi.
Anche i dati del Regno Unito sono stati migliori del previsto. L’economia si è espansa poco nel quarto trimestre, crescendo dello 0,1% dopo una contrazione dello 0,7% nel terzo trimestre. L’inflazione è scesa più del previsto a gennaio, ma è ancora appena sopra il 10%. Sebbene i dati siano leggermente migliori del previsto, si prevede che il Regno Unito sarà ancora in recessione nella prima metà di quest’anno.
I flussi verso i fondi europei sono stati forti nel 2023. A gennaio sono affluiti 7,1 miliardi di dollari negli ETF azionari europei, a fronte di 1,7 miliardi di dollari di deflussi dai fondi azionari statunitensi.
Le prospettive economiche per l’Europa sono migliori rispetto a qualche mese fa, ma le condizioni sono ancora lungi dall’essere rosee: l’inflazione è ancora elevata, i tassi sono in aumento e la guerra in Ucraina è ancora in corso.
Per gli investitori a breve o medio termine: mentre i tassi d’interesse dell’Europa e del Regno Unito si allineano a quelli statunitensi, il dollaro USA diventa meno interessante su base relativa e l’euro e la sterlina si rafforzano. Ciò avvantaggia le aziende europee che importano, mentre le esportazioni hanno un valore inferiore. La situazione potrebbe ovviamente invertirsi se le aspettative di inflazione negli Stati Uniti dovessero aumentare.
Grafico: Dati Germania – P/E vs Market Cap, ricavi e utili – 16 febbraio 2023
La prossima settimana.
Siamo a circa l’80% della stagione degli utili, ma ci sono ancora alcune grandi aziende che devono presentare le loro relazioni questa settimana: Walmart (NYSE:WMT); Home Depot (NYSE:HD); Coinbase (Nasdaq: COIN); Baidu (Nasdaq:BIDU); Nvidia (Nasdaq:NVDA); Alibaba (NYSE:BABA); Palo Alto (Nasdaq:PANW); Etsy (Nasdaq: ETSY); Dutch Bros (NYSE:BROS); Block (NYSE:SQ); Moderna (Nasdaq: MRNA); Intuit (Nasdaq: INTU); Beyond Meat (NYSE: BYND).
Il team Bullstock