ETF a distribuzione o ETF ad accumulazione?
ETF a distribuzione o ETF ad accumulazione. Meglio uno o meglio l’altro? Come spesso accade in finanza la risposta è: “Dipende!”, almeno in teoria. Ma anche in questo caso si celano alcuni aspetti che devono essere presi in considerazione. Prima di fare qualsiasi scelta, soprattutto quando si parla di investimenti, è meglio dedicare qualche minuto all’approfondimento. Vediamo insieme, prima di tutto, cosa sono gli ETF.
ETF, uno strumento alla portata di tutti
In modo molto sintetico un ETF è che un contenitore in cui ci sono numerosi titoli. A seconda del contenuto può essere azionario oppure obbligazionario. Inoltre, possiamo avere la versione dell’ETF a distribuzione e quella ad accumulazione.
ETF a distribuzione
L’ETF a distribuzione, come dice la parola stessa, ripartisce le cedole o i dividendi prodotti dai titoli contenuti al suo interno, ad intervalli definiti (mese, trimestre, semestre, anno).
ETF ad accumulazione
L’ETF ad accumulazione, invece, reinveste le cedole ed i dividendi maturati sui titoli contenuti al suo interno. Quindi, il potenziale guadagno si otterrà quando si deciderà di disinvestire.
ETF a distribuzione o ETF ad accumulazione: le differenze
Esistono tantissimi ETF, aldilà della macro divisione che abbiamo fatto. Quindi, per riassumere, abbiamo ETF a distribuzione, ETF ad accumulazione ed entrambi possono essere azionari oppure obbligazionari.
In particolare ci sono anche quelli settoriali, ovvero quelli che prendono esposizione specifica su un determinato settore o area geografica.
Di conseguenza è possibile trovare quelli che puntano sull’acqua, sul legno, sui videogiochi, sulla robotica, sulla sicurezza informatica, sulla blockchain, sulle energie pulite, sui mercati emergenti, sui paesi sviluppati, ecc…
Dopo aver individuato il settore e l’area geografica, ci si pone sempre l’annosa questione: “Meglio la versione dell’ETF a distribuzione oppure quella ad accumulazione?”.
Sul mercato esistono tantissimi ETF, anche perché esistono diverse case di gestione che spesso propongono lo stesso strumento nella versione a distribuzione e nella versione ad accumulazione.
Le scuole di pensiero
La scuola di pensiero dell’ETF ad accumulazione, punta sostanzialmente sul fatto che i gestori professionali, quando incassano la cedola e/o il dividendo, la percepiscono per intera, cioè senza che venga applicata l’imposta (come accade invece per i retail, ossia i comuni investitori). Di conseguenza, dovendo reinvestire questi proventi, il gestore professionale dispone di una quantità superiore di denaro da investire, ovvero l’importo lordo.
Sulla carta, quindi, i risultati sul lungo periodo delle versioni ad accumulazione dovrebbero essere superiori, a fronte dell’immediata rinuncia ad un incasso che invece si ottiene nelle versioni a distribuzione.
La scuola di pensiero che propende per le versioni di ETF a distribuzione, punta sul cash flow. Il cash flow consiste nella generazione di flussi di cassa continui nel tempo.
Dunque, l’investitore che decide di investire sugli ETF a distribuzione, sembrerebbe essere penalizzato in termini di risultati.
ETF a distribuzione o ETF ad accumulazione, come stanno davvero le cose?
Al netto delle verifiche eseguite, siamo ingeenre più propensi per gli ETF a distribuzione. Questo perché il dividendo incassato può essere utilizzato per coprire altre esigenze siano queste eventuali spese, piuttosto che gli investimenti su altri strumenti.
Detto questo, su un lungo periodo, gli ETF ad accumulazione, per effetto del vantaggio fiscale come spiegato prima, probabilmente potrebbero avere risultati migliori.
Per dirla in altri termini, avevamo l’idea che la cosa migliore fosse la via di mezzo. In altre parole di preferire gli ETF a distribuzione per la parte obbligazionaria, mentre l’accumulazione per gli ETF azionari.
Questo per il semplice fatto che, come è noto, l’azionario sul lungo termine esprime performance ben diverse rispetto all’obbligazionario che, a causa della sua struttura, è più limitato.
Ma siamo davvero sicuri che le cose stanno cosi? Cosa ci dicono i dati storici?
A questo punto lasciamo parlare i dati. Non potevamo esaminare tutti gli ETF a distribuzione e ad accumulazione presenti sul mercato così come non potevamo valutare tutte le case di gestione presenti. Abbiamo scelto una tra le più conosciute, Ishares.
ETF a distribuzione o ETF ad accumulazione obbligazionari

Ishares corporate bond distribuzione VS accumulazione
In questo caso l’ETF obbligazionario emesso da Ishares (con gli stessi titoli obbligazionari contenuti al suo interno), avente come unica differenza la politica di gestione, ovvero quella ad accumulazione e quella a distribuzione, non lascia spazio a nessun equivoco. L’ETF a distribuzione ha riportato risultati decisamente migliori.
Significa che due investitori che hanno scelto di investire su questo strumento gli stessi soldi, hanno ottenuto risultati diversi.
In più chi ha preferito la distribuzione ha beneficiato anche di un flusso cedolare che con lo stesso strumento ad accumulazione non si è ottenuto.
ETF a distribuzione o ETF ad accumulazione azionari

Ishares MSCI Europe distribuzione VS accumulazione
Anche in questo caso lo stesso ETF azionario emesso da Ishares (con gli stessi titoli azionari al suo interno), avente come unica differenza la politica di gestione, ovvero quella ad accumulazione e quella a distribuzione, non lascia spazio a nessun equivoco.
Anche in questo caso l’ETF a distribuzione ha riportato risultati decisamente migliori. Come si evince dal grafico si parla del +7% di differenza.
Quindi possiamo dedurre che preferire la distribuzione, rispetto all’accumulazione, è più vantaggioso.
Oltretutto bisogna considerare che, il flusso generato dai dividendi o dalle cedole, nel corso del tempo, rende l’investimento meno rischioso. Questo perché di fatto è come se venissimo rimborsati parzialmente rispetto al capitale originariamente investito.
Questo è un altro motivo per cui, in linea di massima, preriamo la distribuzione rispetto all’accumulazione.
ETF a distribuzione o ETF ad accumulazione: conclusioni
Ora è chiaro! Se avessimo la possibilità di analizzare tutti gli strumenti emessi, ossia tutti quelli a distribuzione e ad accumulazione, potremmo trovare, a seconda dell’emittente, (forse) risultati diversi rispetto agli esempi riportati.
Con questo articolo, abbiamo voluto dimostrare che non sempre quanto si ipotizza corrisponde alla realtà. E’ sempre meglio effettuare scelte in base alla composizione del patrimonio e alla strategia condivisa con il proprio consulente. Ma questa è tutta un’altra faccenda!
Prima di terminare questo articolo, ci sembra doveroso rispondere alle richieste dei nostri lettori ad una domanda estremamente popolare: “Dove li troviamo gli ETF a distribuzione?”.
Semplicissimo!! Basta compilare il form in basso.
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