Finanza comportamentale – 3 motivi per gestire l’emotività negli investimenti
Oggi parliamo di finanza comportamentale e di emotività negli investimenti.
Emotività negli investimenti??? Ma siamo impazziti? Gli investimenti finanziari sono una cosa razionale!
Si, lo sappiamo.
Proprio per questo motivo oggi vediamo come gestire l’emotività negli investimenti.
Perché molti di noi pensano che l’essere umano sia razionale. Ci spiace deludere chi la pensa in questo modo… Purtroppo non è cosi.
Infatti quando siamo alle prese con una qualsiasi decisione, ciò che ci guida sono le nostre emozioni e soltanto in un secondo tempo interviene la parte razionale.
Perchè avviene questo? E come possiamo gestire l’emotività negli investimenti?
Entriamo nei meandri della finanza comportamentale.
Finanza comportamentale: il ruolo delle emozioni nelle scelte finanziarie, da cosa dipende?
Partiamo con il concetto che la parte istintiva del nostro cervello è molto più antica e quindi sviluppata rispetto alla parte razionale.
Questo comporta il fatto che l’essere umano si muove principalmente in modo impulsivo. È un problema di sopravvivenza.
In altre parole il nostro cervello è strutturato per rispondere alle emozioni per un problema di sopravvivenza per potersi difendere da pericoli e minacce esterne.
Diverse migliaia di anni fa questi pericoli erano reali oggi non sono più tali ma il nostro cervello non è cambiato e li percepisce come tali.
Cosa implica questo?
Beh innanzitutto che la parte emotiva non riconosce la differenza tra un reale pericolo di vita e qualcosa che noi percepiamo come tale, motivo per cui tendiamo ad agire di istinto.
Sai quante volte in una giornata fai una qualsiasi azione e soltanto in un secondo momento ti chiedi le ragioni oppure te ne dai i motivi?
In quel momento entra in gioco la parte razionale ovvero andiamo a digerire/analizzare quanto abbiamo già fatto.
Un esempio banale è quando mandi a quel paese qualcuno. Prima lo fai; un attimo dopo la tua testa pensa l’ho fatto per questo, questo e quest’altro motivo. Ben gli sta!
Facciamo un altro esempio.
Sei persone inviano una email.
Ciascuna invia una email a tutte le altre.
Quante sono le email inviate in totale? (A 36; B 24; C 30; D 28; E 42).
La risposta dopo aver letto tutto l’articolo… 🙂
Quante decisioni prendiamo in un giorno?
Sai quante decisioni prendiamo ogni singolo giorno? La bellezza di 35000 decisioni! All’incirca 2000 decisioni all’ora…
Impossibile? Beh pensa da quando ti alzi al mattino. Metto le calze bianche o nere? I pantaloni grigi o I jeans? Il caffè lo prendo con lo zucchero oppure macchiato? Ecc…
Sai cosa significa questo? Il 95% delle decisioni che prendiamo sono dettate dalla parte istintiva/emotiva perchè è più veloce, perchè agisce il nostro inconscio e perchè entra in gioco l’automatismo. Il rimanente 5% invece è figlio del pensiero razionale che risulta essere più lento, più indeciso e che ci fa fare più fatica.
Il motivo per cui accade questo è anche di natura energetica. In quanto organo intelligente, il cervello cerca di lavorare in risparmio energetico ovvero tende a trovare delle scorciatoie per non scomodare la parte razionale.
Esempio lampante di questa dinamica è rappresentato da quando impariamo a guidare una autovettura.
All’inizio ci sembra impossibile tenere in mente tutto ciò che bisogna fare: guarda lo specchietto, schiaccia la frizione, cambia la marcia, frena, ecc…. Poi diventa un automatismo e quindi facciamo tutte quelle azioni senza più pensarci e addirittura riusciamo a fare anche altro: telefonare, parlare con qualcuno in macchina, pensare a ciò che dobbiamo fare.
Finanza comportamentale – Come agisce il nostro cervello
Perché accade questo? Perché il nostro cervello è preparato a quelle azioni.
Se ci pensi perchè ci si allena in uno sport? Certamente per migliorare le proprie prestazioni fisiche, ma in modo particolare perchè si prepara la nostra mente ad una situazione simile a quella che si andrà a ritrovare in gara. Questo consente ovviamente di gestire le proprie emozioni.
Per questa ragione pensiamo che in tema di educazione finanziaria il miglior modo di apprendere è attraverso un gioco. Per esempio il Monopoli oppure il gioco Cash Flow. Il Monopoli è un gioco che si fa con i soldi finti dove viene replicata in modo semplificato la realtà.
Il nostro cervello non distingue la differenza tra realtà e finzione. Questo comporta che il gioco è una situazione privilegiata da cui poter imparare perchè non si ha il timore di andare incontro a brutte conseguenze se qualcosa dovesse andare storto.
Cosa c’entra tutto questo con gli investimenti finanziari?
Hai mai sentito parlare di panic selling?
Il panic selling è quello che si verifica quando tutti in preda alla paura di perdere vendono i propri investimenti finanziari.
Questo genera spesso e volentieri degli inspiegabili, almeno in apparenza, crolli di borsa.
D’altra parte se noi vendiamo, tu vendi, l’altro vende e ovvio che i mercati scendono.
Ma qui interviene la domanda: perchè?
Perché alla prima correzione in essere, appena si palesa un -2%, il nostro cervello percepisce la minaccia di perdita finanziaria che nella parte istintiva equivale ad una minaccia di morte.
Se tu ti senti minacciato di morte cosa fai? Probabilmente quello che ognuno di noi farebbe: scappi!
Scappare in finanza significa vendere.
Il panico che genera crolli di mercato: esiste una soluzione per gestire l’emotività?
Ed ecco qui che si scatena il panico che genera crolli di mercato.
Probabilmente questo accade anche perchè la nostra mente non è adeguatamente formata, informata e preparata per gestire questi eventi.
Ora immagina di aver investito a Gennaio 2020 tutto il tuo patrimonio sull’indice Nasdaq. Poi sei andato per qualche mese su un’isola deserta. Da solo. Niente internet, telegiornali, fonti di informazione.
A Ottobre 2020 sei rientrato a casa e riprendi la tua vita normale e dai un occhio anche ai mercati finanziari e ai tuoi investimenti. Sai cosa avresti visto? Te lo dobbiamo proprio dire?
A Gennaio 2020 la quotazione dell’indice Nasdaq era di 9000 punti.
A Ottobre 2020 la quotazione dell’indice Nasdaq era di 11700 punti.
Un rialzo del 30% con un lockdown di mezzo ed una pandemia globale…. Non male come risultato, vero??
Imparare a gestire le proprie emozioni – Che fanno gli esperti di finanza comportamentale?
Inutile farsi prendere dal panico! Bisogna imparare a gestire le proprie emozioni e capire come intervenire nel momento opportuno.
A wall strett c’è il detto “Buy the dip”, compra il profondo. Soprattutto se si parla di un indice azionario, quindi con un rischio relativo in quanto al suo interno ci sono svariate centinaia di titoli, quando ci sono delle correzioni è bene incrementare la propria posizione soprattutto se l’investimento è considerato di lungo termine (attenzione però vale solo per un indice non per la singola azione!).
Ovviamente tutto questo deve essere incastrato con gli obiettivi e l’orizzonte temporale che un investitore si è dato.
Se l’obiettivo è la pensione e ti mancano 30 anni per andarci… Ma se anche il mercato un anno facesse il -50%…che incidenza ha su un arco temporale di 30 anni?
Praticamente nulla!
Conoscere le proprie reazioni e fare esperienza
Non basta chiaramente un semplice articolo per diventare esperti di finanza comportamentale.
Se sei un investitore alle prime armi, siccome abbiamo parlato di esperienza e di gioco, c’è la possibilità di costruire dei portafogli virtuali attraverso tantissimi siti. Tanto per citarne alcuni puoi utilizzare il sito www.morningstar.it oppure www.justetf.it
In questo modo prima di investire puoi selezionare una serie di strumenti e vedere cosa succede nella realtà. Ti renderai quindi conto di come reagisci ad eventuali guadagni o perdite oppure semplicemente potrai implementare delle strategie.
P.S. Risposta al quesito. La risposta corretta è 30. “Ciascuna invia una email a tutte le altre” Implica che nessuno manda una email a se stesso. Quindi essendo 6 persone, ognuna invierà 5 email ovvero 6X5=30. Probabilmente la tua mente nell’immediato ha innescato la parte emotiva/istintiva ed ha fatto l’automatismo 6×6=36… Un attimo dopo è intervenuta la parte razionale (più lenta) che ti ha indotto a pensare “Aspetta un attimo, io non mi mando una email a me stesso quindi la risposta corretta è 30.”