Netflix: titolo su cui puntare?
Netflix è una società statunitense operante nella distribuzione in streaming via Internet di film, serie televisive e altri contenuti d’intrattenimento a pagamento.
La società è nata, come tante altre aziende, negli USA più precisamente in California.
Il titolo dell’azienda è quotato sul listino americano.
Le quotazioni del titolo hanno beneficiato della pandemia, raggiungendo il picco storico delle quotazioni nel novembre 2021.
Da allora le azioni hanno subito un drastico ridimensionamento del valore perdendo oltre il 50%.
Dunque le domande che ogni investitore si può fare: è ancora un titolo interessante su cui puntare? Meglio stare alla larga da titoli come questo? Proviamo a scoprirlo insieme.
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Netflix taglia i prezzi. Giusto o sbagliato?
Gli ultimi due anni sono stati pieni di incertezza per gli investitori di Netflix.
Dopo aver raggiunto il massimo storico durante la pandemia, il titolo è stato decimato, crollando fino al 75%.
Tuttavia, dopo aver perso quasi 1,2 milioni di abbonati durante la prima metà del 2022, negli ultimi trimestri Netflix sembrava essere tornato in carreggiata.
La società ha recentemente lanciato un nuovo piano low cost caratterizzato da basso prezzo e annunci pubblicitari.
Inoltre l’azienda sta studiando dei modi per limitare la condivisione dell’account.
Gli investitori di Netflix sono stati recentemente colti di sorpresa quando sono emerse notizie secondo cui la società stava tagliando il prezzo dell’abbonamento in un vasto numero di località internazionali. La mossa ha lasciato gli osservatori del mercato dubbiosi, chiedendosi esattamente cosa sperasse di ottenere Netflix tagliando i prezzi, proprio mentre la società sembrava essere in una fase di recupero.
L’operazione di riduzione dei costi riguarda tuttavia soltanto una parte degli utenti ed in particolari quelli nei paesi emergenti.
Netflix: i lati positivi
Netflix detiene una gran quantità di dati con cui sono schedati tutti gli utilizzatori (Età, preferenze, ore di utilizzo, ecc..).
È naturale quindi che anche l’ultima mossa dell’azienda sia supportata dai dati.
Con ogni probabilità, si prevede che le riduzioni di prezzo attuate strategicamente attireranno nuovi abbonati, soprattutto nei paesi in cui non detiene una grande quota di mercato.
Le riduzioni di prezzo ridurranno senza dubbio il ricavo medio per utente Netflix, ma se la società ha studiato bene la srategia, dovrebbe attirare un numero sufficiente di nuovi clienti paganti per compensare il calo delle entrate causato da prezzi più bassi.
Inoltre, sembra che le riduzioni dei prezzi si siano concentrate su molti mercati più piccoli, in particolare quelli che pagano in dollari USA.
La forza del dollaro negli ultimi anni ha fatto sì che gli spettatori di alcuni paesi pagassero un abbonamento molto di più rispetto ai loro coetanei.
Questa mossa potrebbe essere un modo per incentivare nuovi membri a iscriversi.
Da considerare inoltre che il numero di abbonati interessati dalle riduzioni di prezzo si aggira intorno ai 10 milioni di abbonati.
Ciò equivale a circa il 4% della base totale di abbonati di Netflix di circa 231 milioni.
JP Morgan stima che prezzi più bassi avranno un impatto poco significativo sui ricavi nell’ordine del 2% – 4%.
A prima vista, è facile concludere che le riduzioni di prezzo siano state un atto di disperazione da parte di Netflix per cercare di aumentare il numero di abbonati, indipendentemente dal costo.
La conclusione più probabile, tuttavia, è che Netflix sa esattamente cosa sta facendo, orchestrando una strategia attentamente costruita per far crescere la sua base di abbonati e aumentare le sue entrate: una mossa geniale da parte dell’azienda.
Non è tutto oro ciò che luccica, pertanto gli investitori dovrebbero prestare attenzione a un calo maggiore del previsto delle entrate di Netflix nei prossimi trimestri. Inoltre, una decelerazione o un calo della crescita degli abbonati potrebbe suggerire che le riduzioni di prezzo non sono riuscite ad attrarre il numero richiesto di nuovi abbonati, il che potrebbe significare problemi per l’azienda.
Netflix: analisi del titolo
Come la stragrande maggioranza dei titoli che rientrano nella categoria “growth” Netflix non stacca alcun dividendo, pertanto l’unico beneficio da parte di un investitore è quello relativo ad un aumento delle quotazioni.
Nonostante l’azienda possa contare su un numero enorme di abbonati, bisogna tenere in considerazione che si muove su un territorio molto competitivo e dove è veramente molto difficile rimanere sulla cresta dell’onda e ci vuole veramente molto poco per far cambiare aria.
In particolare ci sono concorrenti molto aggueriti come Sky (titolo COMCAST); Disney Channel, Youtube, Chili TV, Rakuten, ecc… oltre ai canali televisivi tradizionali.
Tuttavia bisogna rilevare che le azioni del titolo sono detenute per ben oltre il 75% da investitori istituzionali (tra cui nelle prime posizioni Vanguard e Blackrock).
Come quasi tutti i titoli growth, non è certo un titolo per cuori deboli avendo una volatilità media di quasi il 4%.
Da un punto di vista grafico, sebbene il trend di lungo possa essere considerato ancora long, la quotazione attuale suggerisce prudenza.
In particolare può essere ritenuta interessante una presa di posizione intorno ad area 200$. Fino a quel momento la nostra opinione è che sia meglio rimanere in vigile attesa.
Netflix è un titolo della selezione Alpha dei titoli di Bullstock? La risposta è No… Forse lo sarà in futuro ma al momento non lo è.
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